DAL NOSTRO INVIATO
KABUL - Lo avevano dimenticato, dato per morto,
o magari in fuga come un coniglio spaventato.
Invece il mullah Omar è vivo. E, a sei
mesi esatti dallinizio della guerra che
lo ha cacciato dal Paese, ricompare per dire
che la fosca saga dei suoi talebani non è
ancora finita: «Se dopo quanto hanno fatto
in Afghanistan gli Stati Uniti credono di essere
sicuri allora si sbagliano, perché la
guerra continua», annuncia in un proclama
lanciato attraverso lagenzia cecena Kavkaz
. Il mullah Omar è convinto che alla
fine «Allah e i suoi servi non permetteranno
mai loccupazione delle loro terre, in
Afghanistan come in Palestina».
E molti segnali dicono che il messaggio del
leader talebano potrebbe non cadere nel vuoto:
ieri mattina qualcuno ha sparato due razzi da
107 millimetri, di fabbricazione cinese, contro
il «compound» dellIsaf, la
forza multinazionale di pace. Due colpi a casaccio,
che non hanno provocato né danni né
feriti.
Viene invece dal passato, il poema trovato dai
soldati americani in una grotta sulle montagne
di Tora Bora. Una poesia pubblicata ieri dal
New York Times , che porta la firma di Osama
Bin Laden. Scritta a quattro mani in arabo antico,
assieme al poeta Rahmana Al Ashmawi, è
un impasto di lirismo e odio, di elegia e propaganda.
«Perché padre lanciano missili
fitti come pioggia?», chiede un bambino
nellimmaginario dialogo costruito dal
capo di Al Qaeda. «Perché non mostrano
pietà per il bambino, e per luomo
che già letà ha distrutto?
Lo giuro, o grande Iddio, che contro gli infedeli
insorgerò».
Ma il passato non restituisce solo fosche poesie.
Laltro ieri a Bamiyan, ai piedi dei buddha
sbriciolati dai talebani, gli uomini delle Nazioni
Unite hanno scoperto tre fosse comuni, con i
resti di almeno 35 persone. Probabilmente hazara,
letnia più odiata dai talebani,
che attorno a Bamiyan nel 98 avevano combattuto
a lungo, perdendo migliaia di uomini. Forse
i poveri resti scoperti adesso fanno parte di
quellantico massacro. Anche se secondo
gli hazara le vittime potrebbero essere invece
quelle dellultimo massacro commesso dai
talebani nel novembre scorso.