KABUL
- Sembra molto più estesa di quanto
non si pensasse in un primo momento la regione
colpita dal terremoto nel Nord Est dell'Afghanistan.
Secondo un ultimo bilancio, purtroppo ancora
provvisorio, fatto dal ministro dell'interno
afgano Yunus Qanuni i morti sarebbero 1800
(tale la quantità dei corpi estratti
dalle macerie), 4000 i feriti e ventimila
quelli rimasti senza casa: ma la sensazione
è che il bilancio potrebbe crescere
con il passare delle ore. Secondo un portavoce
dell'Alto commissariato per le Nazioni Unite
fonti interne al governo Karzai starebbero
prendendo in considerazione cifre che toccano
le quattromila vittime. Per questo il ministro
dell'interno chiede aiuto a tutti gli stati
stranieri e alle agenzie internazionali.
La
macchina dei soccorsi è partita. Un
elicottero della forza di pace multinazionale
Isaf è partito per la regione colpita,
per mettere in piedi un centro comunicazioni.
Pronti a partire anche soccorritori dalla
Russia. L'Italia ha annunciato aiuti per 2
miliono di euro.
La
scossa registrata ieri sera nei distretti
di Nahrim e Burqa, provincia di Baghlan, è
stata del sesto grado della scala Richter,
quelle di assestamento, che hanno fatto tremare
la terra per tutta questa notte, di poco più
lievi. Nahrin, una cittadina di 4.000 case
è stata distrutta al 90% insieme ad
altri cinque villaggi, tutti gli abitanti
che sono riusciti a fuggire si sono rifugiati
sulle colline.
Mentre
il premier ad interim Hamid Karzai ha convocato
una riunione di emergenza per fare fronte
al disastro e ha annullato la sua visita in
Turchia prevista per domani diverse organizzazioni
umanitarie stanno portando i primi soccorsi.
Mira Jan, portavoce del governo, ha spiegato
che l'esecutivo si trova in grave difficoltà
perché non riesce a reperire aiuti
da inviare nella zona colpita. "Non siamo
ancora riusciti a mandare aiuti o soccorsi
nella regione, mentre le autorità hanno
detto di avere un urgente bisogno di tende,
farmaci, cibo e indumenti", ha detto
Jan.
"Il
sisma - ha spiegato l'Ocha, Ufficio delle
Nazioni Unite per gli affari umanitari - è
sopraggiunto in un brutto momento con scosse
di assestamento tra le ore 2:30 e le 5:00
del mattino, quando tutti erano in casa, a
letto". "La zona colpita si trova
a circa 4 ore e mezzo di strada da Kabul attraverso
un viaggio difficile, stiamo valutando l'opportunità
di far giungere i soccorsi dall'Uzbekistan",
ha aggiunto. Delle tre strade d'accesso, due
sono bloccate. Una missione di valutazione
è ora in corso. Comprende membri dell'Ocha,
dell'Oim (Organizzazione mondiale migrazioni),
dell'Unhcr e di due organizzazioni non governative
"Act aid" e Medici senza frontiere
(Msf), presenti nella regione.
La
Repubblica
26 marzo 2002
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