NAHRIN (Afghanistan) - La terra continua a
tremare nell'Afghanistan settentrionale, nella
provincia di Baglhan, sconvolta lunedì
sera da un terremoto che ha causato almeno
duemila vittime, quattromila feriti e ha lasciato
senza tetto qualcosa come ventimila persone.
Un bilancio che purtroppo è ancora
provvisorio e destinato a salire, date le
nuove scosse di assestamento registrate stamane.
Le informazioni al momento disponibili non
consentono ancora di avere il quadro completo
della catastrofe, ma le dimensioni sono destinate
purtroppo a ingrandirsi. "Pensiamo che
il numero dei morti superi di gran lunga i
2000 e continuerà a salire", ha
detto un portavoce del ministero della Difesa
afgano.
La situazione più
grave a Nahrin, 10 mila abitanti, capoluogo
distrettuale, fra i centri più duramente
colpiti dal terremoto: distrutta al 90 per
cento, Nahrin è ora un paesaggio di
macerie dove si continua a scavare. Dai resti
degli edifici, costruiti soprattutto con mattoni
di argilla, sarebbero già stati estratti
mille cadaveri. La gente, in attesa dei soccorsi
che non arrivano perché due delle tre
strade che collegano la zona sono interrotte
a causa delle frane, usa le mani per scavare,
alla ricerca disperata dei cari sepolti sotto
le macerie. Oggi in questo centro, che durante
la guerra civile fra i mujahiddin e i Taliban
si trovava sulla linea del fronte, è
arrivato il premier Hamid Karzai. Il primo
ministro a interim ha cercato di infondere
coraggio ai sopravvissuti, facendo presente
che il governo e le agenzie umanitarie internazionali
si stanno dando da fare per far arrivare i
soccorsi.
La situazione è
tragica anche nei centri vicini. Il portavoce
del ministero della difesa, Gulbuddin, ha
indicato che anche a Burkah, 20 chilometri
a nord di Nahrin, il bilancio delle vittime
si è aggravato dopo l'ultima scossa.
"Sinora - ha detto - nella regione sono
arrivati solo aiuti di poco conto perché
le strade sono distrutte".
Il portavoce delle Nazioni
Unite, Yusuf Hassan, ha parlato di "completa
devastazione". Tre villaggi a sud, ha
indicato, "sono distrutti all'80 per
cento". Il distretto, con una popolazione
di 80 mila abitanti, è vicino all'epicentro
del sisma, che è stato localizzato
nelle viscere delle montagne dell'Hindukush.
Secondo l'istituto sismologico del Colorado
la prima scossa, registrata alle 19.26 di
lunedi, era pari a 6 gradi della scala Richter;
a questa era seguita un'altra, alle 2.15 di
martedi, di 5 gradi; non si conosce, invece,
l'entità della scossa che la colpito
la regione stamane.
Le decine di migliaia
di persone che hanno perso la casa o sono
fuggite in preda alla paura si sono accampate
alla meno peggio nel deserto o sulle colline
vicine, senza cibo, acqua e un riparo che
li protegga dal freddo. La macchina della
solidarietà internazionale si è
messa in moto ma la marcia dei soccorritori
è, purtroppo, rallentata dalle condizioni
delle strade. Tra l'altro, due camion si sono
rovesciati ieri nel tunnel di Salang, e ciò
ha rallentato il traffico fra Kabul e le zone
terremotate. A rendere ancor più complicata
la situazione si aggiungono le mine disseminate
dai mujaheddin nella zona più vicina
all'epicentro del sisma durante la guerra
col regime dei Taliban.
Per fornire soccorsi e generi
di prima necessità alla popolazione
afgana si stanno mobilitando anche la Croce
Rossa, la Caritas, Inter Sos (Organizzazione
umanitaria per l'emergenza), Medici senza
frontiere. Ciò che, in questa drammatica
fase, è maggiormente necessario - dichiarano
le Associazioni - sono tende, viveri e farmaci".
Con un volo dell'Onu, Inter Sos raggiungerà
oggi le zone afgane di Nahrin mentre Medici
senza Frontiere sta assistendo la popolazione
di Nahrin con un team di quattro volontari
e tre medici arrivati ieri allestendo tre
tende per ospitare i feriti. Per rendere ancora
più efficace l'azione di soccorso,
la rete Caritas ha bisogno di circa 250 mila
dollari, e la Croce Rossa mette a disposizione
i seguenti numeri di conto corrente per effettuare
donazioni: conto corrente postale n.300004,
intestato a Croce Rossa italiana, via Toscana
12, Roma; conto corrente bancario Banca Nazionale
del Lavoro n.218020, intestato a Croce Rossa
italiana, Tesoreria Roma centro, ABI 01005
CAB 03382. Per tutti e due la causale da specificare
è "pro Afghanistan".
La Repubblica
(27 marzo 2002)
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